Cessione del Quinto Dipendenti Privati: cosa c’è da sapere

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Sei un lavoratore del settore privato e ti piacerebbe ottenere la Cessione del Quinto? In origine, questa tipologia di finanziamento era riservata esclusivamente ai dipendenti statali. Oggi, anche pensionati e dipendenti privati possono richiederla. Chiaramente, sotto il profilo delle garanzie, un dipendente privato rischia di avere una capacità di negoziazione minore rispetto a dipendenti pubblici/statali e pensionati.

Questo, però, non vuol dire che sia impossibile ottenere il finanziamento. Molto semplicemente, la pratica di cessione per il canale privato si caratterizza per una procedura leggermente più complessa. Andiamo a vedere in cosa consiste la Cessione del Quinto Dipendenti Privati e cosa serve per richiedere tale forma di prestito.

Caratteristiche del Prestito con Quinto ai Privati

Il prestito con quinto ai privati è una tipologia di finanziamento che permette di ottenere in prestito una somma di denaro, restituibile attraverso la trattenuta in busta paga di una cifra che non può eccedere il 20% dello stipendio netto. Il datore di lavoro non può opporsi alla richiesta di quinto da parte del suo dipendente mentre potrebbe esprimere il proprio dissenso in caso di prestito delega.

Ricordiamo che la cessione del quinto è un finanziamento a tasso fisso e rata costante. Questo finanziamento viene concesso più facilmente a soggetti in possesso di un contratto a tempo indeterminato. Non è da escludere, però, che anche lavoratori privati in possesso di un contratto a tempo determinato possano ottenere il prestito. In tal caso, chiaramente, la durata del finanziamento non potrebbe superare quella del contratto di lavoro.

Normativa Cessione del Quinto Dipendenti Privati

La normativa che regola la Cessione del quinto dello stipendio risale al D.P.R. 5 gennaio 1950 n. 180  ma ha subito un aggiornamento con la legge del 14 maggio 2005 n.80.

Inizialmente la legge sulla cessione del quinto consentiva esclusivamente ai lavoratori statali e pubblici di richiedere il finanziamento. In seguito all’approvazione della legge 80/2005, sono state introdotte diverse novità, tra cui la possibilità anche per pensionati che per dipendenti privati di presentare domanda per un prestito tramite cessione del quinto.

La normativa prevede che il prestito avvenga tramite la cessione di una parte dello stipendio, fino al massimo di un quinto dell’importo, inteso al netto di ritenute, e venga rimborsato in un massimo di 10 anni (120 mesi) con l’obbligatorietà di sottoscrivere una polizza assicurativa sulla vita e una polizza impiego.

Il fatto che la rata venga trattenuta dalla busta paga del dipendente implica che sia lo stesso datore di lavoro ad occuparsi del rimborso del prestito, ossia a versare mensilmente alla banca l’importo della rata della cessione del quinto.

Polizze e coefficiente assicurativo

Ai fini dell’erogazione di una cessione del quinto dello stipendio, è obbligatoria la sottoscrizione di due polizze:

  • Polizza rischio vita;
  • Polizza rischio impiego.

Ci concentreremo principalmente su quest’ultima, la quale incide non poco sull’erogazione del finanziamento. Infatti, per determinare la soglia massima di credito che può essere accordata al richiedente, un ruolo fondamentale è giocato dal cosiddetto coefficiente assicurativo. Si tratta di una sorta di punteggio che la compagnia assicurativa che fa da garante del rischio impiego attribuisce al datore di lavoro del dipendente privato.

Il meccanismo alla base del coefficiente assicurativo è molto semplice. Maggiore è il valore del coefficiente, più l’azienda è considerata solida ed affidabile. Esso indica il montante massimo che può essere concesso al cliente, in rapporto alla quota di TFR accantonata.

Quali sono i fattori principali per la determinazione del coefficiente assicurativo? Essi sono:

  • Settore merceologico in cui opera l’azienda;
  • Numero di dipendenti;
  • Anzianità dell’azienda (da quanti anni è operativa);
  • Bilanci.

Quali valutazioni fa la banca rispetto alle aziende private?

Nel paragrafo precedente abbiamo accennato ad alcuni aspetti importanti che le aziende assicurative prendono in considerazione per la determinazione del coefficiente assicurativo. Si tratta di fattori che anche per le banche sono fondamentali. Gli istituti di credito, però, guardano con grande attenzione anche alla ragione sociale dell’impresa.

Ad esempio, potrebbe essere meno farraginoso il percorso che porta all’ottenimento di una cessione del quinto per i dipendenti di società di capitali (Srl, Spa), specie in caso di imprese con più di 15 dipendenti. Sappiamo bene, però, che in Italia siano presenti tantissime micro imprese, realtà a conduzione prettamente familiare, costituite in forma di Sas o Snc, con meno di 15 dipendenti.

Non è così facile, in circostanze del genere, ottenere una cessione del quinto. Molto dipende dalle politiche del credito dell’istituto finanziario a cui ti rivolgerai. In ogni caso, qualora riuscissi ad individuare una banca disposta a concedere una cessione del quinto dipendenti privati di aziende molto piccole, la valutazione di fattibilità sarebbe più complessa e richiederebbe inevitabilmente un arco di tempo maggiore.

Quali documenti servono?

Hai intenzione di richiedere ad una banca o ad una finanziaria un prestito tramite cessione del quinto dello stipendio? Se sei un dipendente privato, è molto probabile che dovrai fornire i seguenti dati e documenti:

  • Carta di identità;
  • Codice Fiscale;
  • Codice IBAN;
  • Un’utenza intestata a te;
  • Ultime buste paga;
  • CUD.

Un documento fondamentale ai fini di una corretta istruttoria della pratica è il certificato di stipendio. Trattasi di un modulo che dovrai compilare insieme all’amministrazione della tua azienda. In sostanza, esso dovrà riportare alcune informazioni importanti, come:

  • Il tuo stipendio netto mensile;
  • La tua qualifica;
  • Quota di TFR accantonata;
  • Eventuale presenza di altre trattenute in busta paga.

Grazie al certificato di stipendio, la banca o finanziaria alla quale ti rivolgerai potrà molto più facilmente elaborare un preventivo.

Cosa accade dopo la firma del contratto?

Se hai intenzione di accettare il contratto che ti è stato proposto e se necessiti di liquidità urgente, la banca/finanziaria potrebbe erogarti un acconto. Per il saldo, però, è necessario notificare all’azienda una copia del contratto di cessione del quinto.

Dal canto suo, l’azienda dovrà rilasciare al dipendente il cosiddetto atto di benestare. Questo documento firmato dal datore di lavoro conferma che non ci sono cause che ostacolerebbero la trattenuta in busta paga del quinto dello stipendio. Solo dopo aver ricevuto tale documento, la banca procederà a liquidare il finanziamento nella sua totalità.

Quanto tempo è necessario attendere prima dell’erogazione?

Se prendiamo come parametro di riferimento il certificato di stipendio, una volta che la banca dispone di questo documento potrebbero volerci circa 10/15 giorni lavorativi per l’erogazione dell’acconto, mentre potrebbero essere necessari 25/30 giorni lavorativi per la liquidazione del saldo.

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