Cessione del Quinto e Cessazione Rapporto di Lavoro

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Cessione del Quinto e cessazione rapporto di lavoro: questo è un argomento molto importante in tema di finanziamenti tramite cessione del quinto dello stipendio. Ciò in quanto questa tipologia di prestito si basa su una garanzia molto forte, rappresentata da uno stipendio fisso mensile.

Sappiamo bene, però, che anche dinnanzi ad un contratto a tempo indeterminato la situazione lavorativa di qualsiasi soggetto può variare nel corso del tempo. Il lavoratore potrebbe dimettersi, potrebbe subire un licenziamento oppure l’azienda presso cui lavora potrebbe andare incontro a fallimento. Cosa accade in casi del genere quando si ha ancora una cessione del quinto in corso? Continua a leggere per scoprirlo.

Assicurazione sulla Cessione del Quinto dello Stipendio: cosa c’è da sapere

La normativa (art. 54 del DPR 180/1950) prevede l’obbligo, in caso di finanziamento tramite cessione del quinto dello stipendio, della stipula di una polizza rischio impiego e un’assicurazione rischio vita. L’obiettivo del contratto assicurativo dovrebbe essere quello di tutelare ambo le parti, sia il soggetto che ha ottenuto il finanziamento e che ha perso il posto di lavoro, sia la banca che ha concesso il prestito.

In realtà, la legge dice poco o nulla rispetto al tipo di contratto da stipulare ma si concentra esclusivamente sul fatto che lo stesso debba rappresentare una garanzia soprattutto per l’ente che eroga il finanziamento. La tutela legislativa, dunque, sembrerebbe proteggere principalmente la banca, non il debitore.

Un ragionamento su base logica porterebbe certamente a pensare che, in caso di licenziamento del dipendente, quest’ultimo sia esentato da qualsiasi obbligo o responsabilità sia verso la banca che verso la compagnia assicurativa. Non sempre, però, le cose stanno così. Bisogna, infatti, guardare al tipo di polizza che è stata sottoscritta al momento della stipula del contratto di cessione del quinto.

Polizza rischio credito

La polizza rischio credito prevede che, in caso di perdita involontaria del posto di lavoro (licenziamento senza giusta causa o fallimento dell’azienda), l’assicurazione debba liquidare prima chi ha concesso il finanziamento (la banca/finanziaria), per poi rivalersi contro l’assicurato, a cui andrà ad imporre il rimborso delle rate versate per l’estinzione del prestito.

In un caso del genere, dunque, il soggetto assicurato non riuscirebbe a divincolarsi dal debito, nonostante la presenza della polizza assicurativa. Il debito resterà a suo carico. L’unica differenza è che cambierebbe il suo interlocutore, non più la banca bensì la società assicurativa.

Polizza rischio pecuniaria

Diverso è, invece, il caso delle polizze pecuniarie. In caso di cessazione del rapporto di lavoro per cause non imputabili al dipendente, infatti, la società assicurativa non potrebbe rivalersi contro il soggetto assicurato. Con una polizza di questo genere, dunque, colui che ha ottenuto il finanziamento beneficerebbe di una tutela senza dubbio più forte.

In sostanza, qualora riuscissi a trovare un nuovo impiego lavorativo, spetterebbe comunque a te il rimborso del finanziamento alla banca. Nel malaugurato caso in cui dovessi rimanere disoccupato, interverrebbe la compagnia assicurativa, la quale provvederebbe a saldare il debito alla banca, senza chiedere nulla a te.

Cessione del quinto e cessazione del rapporto di lavoro per cause volontarie

Un aspetto fondamentale è la motivazione che ha portato alla cessazione del rapporto di lavoro. L’assicurazione, sia quella rischio credito che la polizza rischio pecuniaria, tutela l’assicurato solo qualora la perdita dell’impiego si sia verificata per cause ad esso non imputabili.

Cosa accade, invece, in caso di dimissioni volontarie da parte del lavoro? Beh, in circostanze del genere, l’assicurazione non interverrebbe. Il debito, dunque, resterebbe a tuo carico e spetterà comunque a te restituire l’ammontare residuo del finanziamento alla banca.

A questo punto potresti chiederti: come faccio a rimborsare la cessione del quinto se non ho più un lavoro? Per tutelarsi dai rischi di insolvenza nei casi non coperti dal contratto assicurativo, le banche tendono a richiedere un vincolo sul TFR. Questo significa che se vieni licenziato per giusta causa o se presenti delle dimissioni volontarie, il debito verrà estinto attraverso il tuo TFR.

E se la quota di TFR accantonata non dovesse essere sufficiente per coprire il debito residuo? In tal caso, la soluzione più percorribile potrebbe essere quella di concordare, insieme all’istituto di credito che ha erogato il finanziamento, un piano di rientro del debito.

Se, invece, ti sei dimesso per giusta causa, vale a dire in seguito a gravi comportamenti illeciti messi in atto dal datore di lavoro, potrai ancora beneficiare della copertura assicurativa.

Cosa fare prima di firmare il contratto assicurativo e il contratto di finanziamento

In base a quanto affermato fino ad ora, emerge abbastanza chiaramente come sia fondamentale prestare la massima attenzione alla tipologia di contratto assicurativo che si stipula ai fini dell’erogazione del prestito tramite cessione del quinto dello stipendio. Sappiamo bene che, specie per coloro che hanno poche competenze in materia, possa essere difficile comprendere tutti gli aspetti di un contratto.

Ricordiamo, però, che la banca ha l’obbligo, per legge, di fornire una consulenza chiara e di facile comprensione rispetto al contratto di cessione del quinto ma anche rispetto alle coperture assicurative. Dunque, il consiglio che possiamo fornirti è di fare sempre tante domande e di chiedere chiarimenti rispetto a qualsiasi dubbio. Inoltre, è altrettanto importante informarsi preventivamente su tutto ciò che riguarda la tipologia di finanziamento e di polizza che si va a sottoscrivere.

L’esigenza di ottenere credito potrebbe portare ad errori di valutazione e a scelte sbagliate o affrettate di cui potresti pentirti. Avere un bagaglio informativo adeguato rispetto alle operazioni che stai per svolgere ti aiuterebbe ad essere più vigile ed attento.

Soprattutto con la cessione del quinto, il rischio è quello di dare per scontato fattori che, invece, non dovrebbero essere trascurati. Il fatto di avere uno stipendio netto ed un contratto a tempo indeterminato potrebbe portare a porsi poche o alcune domande rispetto al futuro. Eppure, un finanziamento rimane un impegno a media/lunga scadenza. Un discorso che vale anche per la cessione del quinto, visto che tale prestito può avere una durata massima di dieci anni.

Dunque, considerare tutte le eventualità  è importante. Prevedere il futuro non è possibile ma conoscere in anticipo cosa accadrebbe al verificarsi di determinati scenari o circostanze aiuterebbe sicuramente a compiere scelte migliori e più consapevoli.

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