Quanto tempo ci vuole per ottenere una cessione del quinto? Questa è una domanda che si pongono molti consumatori interessati ad accedere a tale tipologia di finanziamento. Del resto, quando si presenta ad una banca o ad una finanziaria una richiesta di prestito, molto spesso vi è l’esigenza di ottenere in tempi brevi il credito.
Le tempistiche di erogazione non sono certamente le stesse per i vari tipi di finanziamento. In generale, una cessione del quinto si caratterizza per tempi più brevi rispetto ad un mutuo e per tempi un po’ più lunghi in confronto ad un prestito personale o finalizzato.
Cos’è una cessione del quinto?
È un prestito non finalizzato. Questo significa che non c’è l’obbligo di giustificare le modalità d’impiego del credito ottenuto. Inoltre, il prestito è a tasso fisso e rate costanti. Dunque, l’importo delle rate da pagare mensilmente è sostanzialmente sempre lo stesso.
Rispetto ad un normale prestito personale, però, la cessione del quinto si caratterizza per alcuni elementi distintivi. Uno di questi è proprio il modo in cui si pagano le rate. Infatti, il rimborso del finanziamento è senza impegno da parte del beneficiario. Questo significa che non dovrai preoccuparti di pagare le rate del finanziamento in prima persona. L’importo della rata sarà detratto automaticamente dal tuo stipendio o dalla tua pensione.
Cosa c’entrano lo stipendio o la pensione con il rimborso del finanziamento? In verità, la cessione del quinto è un prestito che può essere erogato soltanto a determinate categorie di persone, tra cui pensionati, dipendenti statali, pubblici e, in alcuni casi, dipendenti privati.
Si tratta, infatti, di soggetti che vantano un’entrata mensile fissa e tendenzialmente costante nel tempo. Di conseguenza, l’aspetto reddituale finisce per rappresentare una delle principali garanzie per l’istituto bancario o la finanziaria che concede il finanziamento. Infine, è utile ricordare che si parla di cessione del quinto perché l’importo mensile della rata può corrispondere fino al massimo del 20% (per l’appunto, 1/5) dello stipendio o della pensione netta.
Qual è l’iter procedurale delle cessioni del quinto?
Nel momento in cui arriva una richiesta di finanziamento tramite cessione del quinto, la banca provvederà ad interfacciarsi con il richiedente, allo scopo di comprendere se possano esservi o meno i requisiti per un’eventuale concessione del finanziamento. Se, ad esempio, la richiesta dovesse pervenire da un lavoratore autonomo, la pratica verrebbe automaticamente respinta in quanto tale categoria non è finanziabile attraverso questa forma di prestito.
Se sembrano esserci le condizioni base per l’erogazione, si procede con la raccolta documentale. Chiaramente, i documenti per la cessione del quinto cambiano anche a seconda del target del richiedente. Ci sono, ovviamente, alcuni documenti anagrafici che vanno obbligatoriamente presentati, indipendentemente dalla categoria di appartenenza del richiedente. Essi sono:
- Documento d’identità;
- Codice fiscale.
Vi sono, poi, alcuni documenti di carattere reddituale che sono specifici per categoria. Per esempio, i pensionati sono tenuti a presentare:
- Quota cedibile;
- Cedolino della pensione;
- Certificazione unica.
Per i dipendenti, invece, potrebbe essere necessario trasmettere alla banca, oltre alla certificazione unica, anche:
- Certificato di stipendio;
- Ultime buste paga;
- Modelli ministeriali (per dipendenti statali);
- Se presente, copia dell’estratto del fondo pensione.
Come cambiano le tempistiche di erogazione in base al target?
Tendenzialmente, i tempi di erogazione di una cessione del quinto dello pensione sono più brevi rispetto alla cessione del quinto dello stipendio. Ciò in quanto nel primo caso i documenti da valutare sono meno complessi. Di contro, nella valutazione di una cessione del quinto dello stipendio entrano in gioco diversi fattori, tra cui:
- Quota di TFR accantonata;
- Tipologia di contratto di lavoro;
- Settore d’impiego del dipendente (pubblico o privato).
Ecco perché, di conseguenza, i tempi per l’erogazione del finanziamento in quest’ultimo caso rischiano di essere leggermente più lunghi, sfiorando o, in certe circostanze, superando i 20 giorni lavorativi.
Quali intoppi potrebbero prolungare i tempi?
Le tempistiche di erogazione di cui abbiamo parlato poc’anzi sono quelle che riguardano generalmente i casi standard. Gli intoppi, però, sono sempre dietro l’angolo e, dunque, non c’è da meravigliarsi se i soldi arrivano sul conto corrente del cliente anche dopo un mese dalla richiesta o, comunque, diversi giorni dopo la delibera.
I rallentamenti potrebbero dipendere da diversi fattori, come ad esempio difficoltà nel reperire alcuni documenti oppure ritardi nell’approvazione della pratica assicurativa. Devi, infatti, sapere che per i finanziamenti tramite cessione del quinto è obbligatoria la sottoscrizione di almeno una polizza assicurativa rischio vita. Per giunta, ai dipendenti privati è richiesta anche la stipula di una polizza a copertura del rischio impiego. Senza l’ok definitivo della compagnia assicurativa, dunque, l’erogazione non può avvenire.
Cosa fare se il bisogno di liquidità è urgente? Può capitare di avere bisogno di soldi in tempi strettissimi, al punto tale che non è possibile attendere i normali tempi di erogazione della banca. In circostanze di questo tipo, l’istituto di credito può accordare un anticipo rispetto all’ammontare complessivo del finanziamento. Chiaramente, la scelta di concedere o meno l’anticipo è a discrezione dell’ente erogante ed è, in ogni caso, subordinata all’approvazione del finanziamento e all’apposizione della firma sul contratto.
Cos’è la notifica della Cessione del Quinto?
Uno degli ultimi passaggi prima dell’erogazione della cessione del quinto è la notifica. Infatti, una delle caratteristiche di questo finanziamento è il rapporto che intercorre tra gli istituti di credito e i datori di lavori dei dipendenti o gli enti pensionistici. Infatti, quest’ultimi si assumono l’impegno di trattenere dalla busta paga del lavoratore o del pensionato l’importo della rata mensile. Non solo. Provvedono anche al versamento delle rate stesse in favore della banca.
La notifica non è altro che l’atto che decreta l’invio da parte della banca all’ente pensionistico o all’azienda della copia del contratto di cessione del quinto. Insieme alla notifica, la banca trasmette anche l’atto di benestare, documento contenente alcune importanti informazioni relative al prestito sottoscritto dal cliente.
Sebbene né l’ente pensionistico né il datore di lavoro possano opporsi alla richiesta di finanziamento da parte del lavoratore o del pensionato, non si può procedere con l’erogazione fino a quando quest’ultimi non firmano e non provvedono a restituire la documentazione ricevuta dalla finanziaria.
Quanto tempo ci vuole e come avviene l’erogazione?
Una volta ultimati questi passaggi e in seguito all’emissione della polizza, la banca procede con l’erogazione del finanziamento. In genere, il prestito viene erogato sotto forma di bonifico bancario, dunque direttamente sul conto corrente del cliente. I tempi di un bonifico possono variare da 1 fino ad un massimo di 5 giorni lavorativi.