Cessione del Quinto con Assegno Sociale: perché non si può richiedere?

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La cessione del quinto della pensione è un prodotto creditizio ampiamente utilizzato da coloro che desiderano ottenere un prestito, a causa delle sue particolari caratteristiche. Infatti, questo finanziamento prevede come garanzia imprescindibile una fonte di reddito fissa e costante nel tempo. L’assegno pensionistico, in tal senso, rappresenta un requisito forte, spesso sufficiente a far sì che le banche o gli intermediari finanziari possano approvare la richiesta di prestito.

Il punto, però, è che non tutte le tipologie di assegni pensionistici possono essere utilizzate per l’accesso alla cessione del quinto. In questo articolo parleremo di cessione del quinto con assegno sociale. Cercheremo di capire perché gli assegni sociali non consentono di ottener un prestito tramite il quinto della pensione.

Cos’è la Cessione del Quinto della Pensione?

La cessione del quinto della pensione rappresenta una forma di finanziamento accessibile esclusivamente ai pensionati. Questo strumento finanziario consente ai titolari di una pensione di ottenere un prestito. Il rimborso viene garantito attraverso una trattenuta del quinto (20%) dell’importo mensile della pensione, effettuata dall’ente pensionistico. Questo significa che non dovrai preoccuparti di pagare personalmente la rata alla banca, in quanto sarà il tuo ente pensionistico ad occuparsene.

La cessione del quinto della pensione si basa su un sistema di garanzia molto solido: la pensione stessa. Grazie a questa garanzia, le istituzioni finanziarie sono disposte a concedere prestiti a condizioni più favorevoli rispetto ad altri tipi di finanziamenti. La presenza di un ente previdenziale come intermediario tra il pensionato e l’istituto di credito riduce il rischio di insolvenza e garantisce una maggiore sicurezza per entrambe le parti coinvolte. Inoltre, la stipula di una polizza assicurativa sulla vita è un’ulteriore garanzia sia per l’ente che eroga il prestito, sia per gli eredi del beneficiario.

Cos’è l’assegno sociale?

L’assegno sociale rappresenta un importante strumento di sostegno economico per le persone che si trovano in situazioni disagiate e che non dispongono di un reddito sufficiente a garantire una vita dignitosa. Questo beneficio sociale, erogato in molti Paesi, mira a fornire un aiuto finanziario indispensabile a coloro che versano in condizioni di fragilità economica e sociale.

Per poter beneficiare dell’assegno sociale, solitamente è necessario soddisfare determinati requisiti stabiliti dalla legge. In Italia, ad esempio, per richiedere questo assegno è indispensabile:

  • Disporre della residenza sul territorio italiano per almeno 10 anni, in forma continuativa;
  • Avere almeno 67 anni.

Ci sono, poi, i requisiti di carattere reddituale che vengono aggiornati a cadenza annuale e che variano a seconda che la richiesta provenga da soggetti che vivono da soli oppure da persone coniugate. Per l’anno 2023, l’importo dell’assegno sociale è pari a 6.542,51 euro annui, spalmati su 13 mensilità da 503,27 euro l’una, per le persone sole. Invece, alle persone coniugate spetta un assegno sociale pari a 13.085,02 euro. Di conseguenza, per poter accedere all’assegno sociale, è indispensabile che il reddito del richiedente/richiedenti sia inferiore alle somme poc’anzi indicate.

Chi può richiederlo?

L’assegno sociale può essere richiesto sia da cittadini italiani, sia da quelli comunitari ed extracomunitari. Per quest’ultimi è necessario essere in possesso di regolare permesso di soggiorno. Può essere richiesto da coloro che non hanno mai lavorato oppure dalle persone che, pur avendo svolto dei lavori, non hanno maturato il diritto alla pensione contributiva.

L’importanza dell’assegno sociale come sostegno economico non può essere sottovalutata. Per molte persone che si trovano in condizioni di estrema vulnerabilità finanziaria, questo beneficio rappresenta un’ancora di salvezza, in quanto fornisce una fonte di reddito regolare e costante. L’assegno sociale mira a garantire che le persone in situazioni di svantaggio economico abbiano accesso ai fondi necessari per coprire le spese di base, come:

  • Alloggio;
  • Alimentazione;
  • Assistenza sanitaria;
  • Altri bisogni essenziali.

Spesso, si tende a fare confusione tra assegno sociale e pensione minima. In estrema sintesi, l’assegno sociale è un beneficio volto a garantire un reddito minimo alle persone in situazioni di svantaggio economico, indipendentemente dal fatto che abbiano svolto o meno un’attività lavorativa. La pensione minima è una sorta di integrazione economica concessa a coloro che, pur raggiungendo l’età pensionabile, non hanno accumulato contributi sufficienti per ottenere una pensione di importo superiore alla soglia di sopravvivenza.

Cessione del quinto con assegno sociale: cosa dice la legge italiana?

La legislazione italiana ammette diverse tipologie di pensioni, ognuna delle quali destinate a specifiche categorie di persone. È importante comprendere le differenze tra queste categorie per capire perché l’assegno sociale non consente l’accesso alla cessione del quinto. Innanzitutto, le pensioni previdenziali sono suddivise in:

  • Pensioni di vecchiaia;
  • Pensioni assistenziali.

Le pensioni di vecchiaia sono erogate ai lavoratori che hanno raggiunto l’età pensionabile e hanno maturato i requisiti contributivi previsti dalla legge. Esse sono correlate alle contribuzioni versate durante l’attività lavorativa e sono disciplinate dai regimi pensionistici obbligatori, come ad esempio l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale).

Doveroso un passaggio anche sulle pensioni anticipate, le quali consentono ai lavoratori di andare in pensione in anticipo rispetto all’età pensionabile standard, ma comportano una penalizzazione sulle prestazioni mensili. Questa tipologia di pensione è soggetta a determinati requisiti di età e contribuzione, che variano a seconda della normativa vigente e del regime pensionistico applicabile.

Oltre alle pensioni previdenziali, esistono anche le pensioni assistenziali, a loro volta suddivise in:

  1. Pensione di invalidità civile;
  2. Pensione di cittadinanza;
  3. Assegno sociale.

Le pensioni assistenziali sono destinate a coloro che si trovano in situazioni di particolare bisogno economico e sociale. A differenza delle pensioni previdenziali, queste prestazioni non sono correlate ai contributi versati, ma sono erogate in base a criteri di reddito.

E qui risiede la ragione per cui l’assegno sociale non consente l’accesso alla cessione del quinto. La normativa italiana stabilisce ogni anno l’importo della cosiddetta pensione minima. L’assegno minimo nel 2023 è di 563,74 euro. Per chi ha meno di 75 anni, l’assegno passa a a 572,20 con meno di 75 anni. Ancora più elevato l’assegno per chi ha almeno 75 anni (599,82 euro).

La cessione del quinto può essere erogata solo a soggetti che percepiscono un importo di pensione maggiore rispetto alla pensione minima. Essendo l’assegno sociale più basso della pensione minima, non è possibile utilizzarlo per richiedere la cessione del quinto. La ragione sta nel fatto che detrarre mensilmente da un importo già basso una cifra pari al 20% rischierebbe di compromettere la situazione del richiedente.

Esistono, infine, anche altre tipologie di pensioni, in particolare quelle ai superstiti (pensione di reversibilità e pensione indiretta), le pensioni supplementari e le pensioni complementari.

Alternative alla cessione del quinto per i percettori di assegno sociale

La presenza dell’assegno sociale, di fatto, preclude la strada a gran parte dei finanziamenti tradizionali. Le uniche vie d’uscita potrebbero essere rappresentate dai prestiti finalizzati e dai prestiti vitalizi ipotecari. Nel primo caso, il finanziamento è legato all’acquisto di un determinato bene. Nel secondo caso, parliamo di un prestito erogato a chi ha più di 60 anni ed è proprietario di un immobile. Maggiore è l’età del richiedente, più alta è la percentuale dell’importo finanziato in relazione al valore dell’immobile (in genere si arriva fino al 50% per chi ha più di 90 anni).

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