Il doppio quinto dello stipendio o prestito delega è un finanziamento simile alla cessione del quinto ma con alcune caratteristiche particolari. Si tratta, infatti, di un prestito che va ad impegnare una percentuale maggiore dello stipendio e che, dunque, non tutti possono richiedere. Ai fini dell’ottenimento è, infatti, necessario il possesso di requisiti reddituali importanti.
Il rischio di andare incontro a problemi di indebitamento è più elevato. Di conseguenza, anche le banche e le finanziarie si muovono con maggiore cautela dinanzi ad una richiesta di questo tipo. Andiamo a scoprire quali sono le caratteristiche del doppio quinto, chi può richiederlo e come ottenerlo.
Cos’è il doppio quinto dello stipendio?
Il doppio quinto dello stipendio è il prestito delega, vale a dire una forma di prestito personale che permette di ottenere una maggiore liquidità rispetto alla cessione del quinto, a fronte di una rata mensile più alta, che può arrivare a corrispondere fino al 40% dello stipendio netto del richiedente.
Molte delle sue caratteristiche sono sostanzialmente identiche alla cessione del quinto. Parliamo, infatti, di un finanziamento non finalizzato, per il quale non è necessario dichiarare o dimostrare in che modo verranno utilizzati i soldi. Inoltre, è un prestito a tasso fisso e rate costanti. Questo significa che l’importo della tua rata non cambierà mai.
Altre caratteristiche del doppio quinto che ritroviamo anche nella cessione sono:
- La durata del finanziamento (che va da un minimo di due ad un massimo di dieci anni);
- Le modalità di restituzione del finanziamento (importo della rata trattenuto direttamente in busta paga);
- Obbligo di sottoscrizione di una polizza assicurativa (assicurazione rischio vita e assicurazione rischio impiego).
Per quanto concerne gli importi, molto dipende dalle politiche di credito dell’istituto erogante. In genere, con il doppio quinto è possibile ottenere fino ad un massimo di 75.000 euro.
Chi può richiederlo?
Possono richiedere il doppio quinto tutti i lavoratori dipendenti con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Di contro, per i pensionati non è prevista la possibilità di accedere al finanziamento, in quanto gli enti pensionistici hanno rinunciato a questa opportunità. Questa è una delle prime differenze tra la cessione del quinto ed il prestito delega.
Un’altra differenza importante riguarda il ruolo del datore di lavoro. Se hai letto il nostro articolo sugli obblighi dei datori di lavoro sulle cessioni del quinto, sai bene che il tuo titolare non può opporsi alla tua richiesta. Con il prestito delega, invece, le cose non stanno esattamente così. Per ottenere il prestito, infatti, ti servirà il consenso da parte del tuo datore di lavoro. Potresti accedere al doppio quinto anche nel caso in cui esista una convenzione tra la tua azienda ed un determinato istituto di credito. Ciò in quanto la convenzione presuppone già la presenza del consenso da parte dell’azienda.
Così come per la cessione del quinto, possono accedere al doppio quinto dello stipendio anche i protestati, i segnalati in banche dati e tutti coloro che, in passato, hanno avuto dei disguidi di carattere finanziario.
Come ottenerlo?
Per ottenere il prestito delega è necessario aver sottoscritto una cessione del quinto. Si tratta, infatti, di un finanziamento che può essere richiesto contestualmente al quinto dello stipendio o in una fase successiva. Da questo si evince, dunque, il forte legame che sussiste tra le due tipologie di finanziamenti. Va, però, precisato che qualora il prestito delega venga richiesto successivamente alla cessione del quinto, non è obbligatorio rivolgersi allo stesso istituto di credito.
Ricordiamo che per chi ha già una cessione del quinto in corso, il prestito delega non è l’unica possibilità per ottenere ulteriore liquidità. Trascorsi i tempi imposti dalla normativa sulla cessione, potresti infatti chiedere il rinnovo del finanziamento. Per maggiori informazioni ti consigliamo di leggere il nostro articolo sul rinnovo della cessione del quinto.
In realtà, anche il doppio quinto o prestito delega si può rinnovare. Valgono le stesse regole che si applicano già alla cessione del quinto. Potrai rinnovare il doppio quinto qualora sia trascorso almeno il 40% del piano di restituzione. Se, ad esempio, hai sottoscritto un finanziamento della durata di dieci anni, potrai richiedere il rinnovo non prima che siano trascorsi quattro anni. Ovviamente, così come puoi rinnovare il finanziamento, nulla ti vieta di esercitare la volontà di estinguere il prestito richiedendo alla banca il conteggio estintivo.
A questo punto, potresti chiederti qual è il motivo per cui un consumatore dovrebbe chiedere il prestito delega se ha già in corso una cessione del quinto. Beh, come sempre, la ragione sta nelle esigenze che ognuno di noi potrebbe avere di accedere ad un importo più elevato rispetto al quinto, magari per la realizzazione di un progetto personale importante.
Una volta che ti è stato accordato il finanziamento, l’erogazione può avvenire tramite bonifico bancario oppure attraverso un assegno.
Quali documenti servono?
I documenti che servono per richiedere il doppio quinto sono sostanzialmente gli stessi della cessione, vale a dire:
- Documento d’identità valido (patente di guida, carta d’identità, passaporto);
- Codice fiscale;
- Certificato di stipendio;
- Ultima busta paga.
Ti conviene procurarti quanto prima questi documenti, così da velocizzare i tempi per l’accesso al prestito delega.
In quali casi accedere al prestito delega potrebbe essere difficile?
Considerando che l’impegno per la restituzione del prestito è maggiore, non è scontato che chi abbia ottenuto una cessione del quinto possa facilmente accedere anche al doppio quinto. Vanno considerati diversi fattori, in primis la disponibilità reddituale del richiedente.
Se disponi di un reddito mensile non molto alto, conciliare gli impegni finanziari con le esigenze personali e familiari che mensilmente incombono potrebbe essere complicato. Ecco perché, oltre agli istituti di credito, anche i datori di lavoro valutano con molta attenzione se concedere o meno il benestare all’operazione.
Altro aspetto importante riguarda il TFR accumulato dai dipendenti. Per le banche, il TFR rappresenta una garanzia importante anche per i finanziamenti tramite cessione del quinto dello stipendio. Lo stesso vale anche, se non di più, per il prestito delega.
Un giovane dipendente, che magari lavora da poco e dunque ha accantonato poco TFR, potrebbe avere maggiori problemi ad ottenere il doppio quinto dello stipendio.