9 motivi di rifiuto della cessione del quinto

Tabella dei Contenuti

Quali sono i principali motivi di rifiuto della cessione del quinto? Questa tipologia di finanziamento è molto vantaggiosa, soprattutto per alcune categorie di consumatori. Prevede la possibilità di ottenere un prestito non finalizzato, da restituire in comode rate il cui importo non può eccedere il 20% dello stipendio o della pensione del richiedente. Per accedere alla cessione, dunque, il requisito più importante è un reddito mensile fisso dimostrabile e continuo nel tempo.

A seconda della tipologia di utenza che richiede il finanziamento, la domanda di accesso al credito potrebbe anche essere rigettata. Andiamo, dunque, a scoprire le ragioni più importanti che possono causare il rifiuto della cessione del quinto.

1) Richiesta proveniente da un lavoratore autonomo

Se sei un lavoratore autonomo o un libero professionista, non puoi ottenere una cessione del quinto. Questo finanziamento si rivolge principalmente a dipendenti pubblici e statali, alcune categorie di dipendenti privati e pensionati. Per il mondo delle Partite IVA potrebbero essere più facilmente percorribili altre strade, come ad esempio un prestito personale.

2) Contratto lavorativo a scadenza

Se sei un dipendente ma non disponi di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, la cessione del quinto potrebbe essere rifiutata. Dinnanzi a contratti del genere, le banche potrebbero concedere finanziamenti di durata non superiore rispetto a quella del contratto di lavoro del dipendente ma la strada rimane comunque in salita. Anche in caso di approvazione, è molto probabile che ti possa essere concessa una cifra non molto elevata.

3) Lavoratori neoassunti e/o con poco TFR accantonato

L’anzianità lavorativa è una componente molto importante nella fase di valutazione di una pratica di cessione del quinto dello stipendio. Sebbene una forte garanzia sia rappresentata dai contratti di assicurazione che è obbligatorio stipulare, per le banche assume un peso rilevante anche la quota di TFR accantonata dal dipendente. In caso di licenziamento o perdita del posto di lavoro, infatti, il TFR potrebbe essere utilizzato per l’estinzione del finanziamento. Un TFR basso potrebbe essere, dunque, un motivo di rifiuto della cessione del quinto.

4) Lavoratori impiegati presso microimprese o piccole imprese

Se per i lavoratori del settore pubblico e statale l’iter di accesso alla cessione del quinto è meno esente da criticità, lo stesso non si può dire per coloro che sono impiegati presso aziende private. Dinnanzi ad una richiesta di cessione del quinto proveniente da un lavoratore privato, le banche tendono a muoversi con una certa cautela. Difficilmente, vengono concessi prestiti a dipendenti impiegati presso aziende di recente costituzione o che, comunque, si caratterizzano per la presenza di un numero esiguo di dipendenti.

5) Pensionati che hanno superato una certa soglia d’età

Anche questo è un aspetto abbastanza controverso, sul quale non c’è unanimità di comportamento tra le banche. Ciò in quanto ogni istituto di credito è libero di scegliere le proprie policy rispetto ai fattori anagrafici. In linea generale, quando arriva una richiesta di finanziamento per una cessione del quinto della pensione, le banche valutano soprattutto l’età che il soggetto raggiungerebbe alla scadenza del piano di rimborso.

Se, ad esempio, la richiesta di cessione arriva da una persona che ha più di 80 anni e la durata prevista del prestito è di dieci anni, non è da escludere che la banca possa rifiutare di accordare il finanziamento oppure di concederlo, a fronte di una scadenza minore. Per maggiori dettagli rispetto all’età fino alla quale è possibile richiedere una cessione del quinto ti consigliamo di leggere l’articolo del nostro blog dedicato all’argomento.

6) Cessione del quinto o altri finanziamenti in corso

Se hai già una cessione del quinto o altri finanziamenti in corso che già impegnano una parte consistente del tuo reddito, potrebbe essere difficile ottenere un ulteriore prestito. Ricordiamo che, in presenza di determinate condizioni, è possibile rifinanziare la cessione del quinto. Ciò, di fatto, vorrebbe dire estinguere un finanziamento e accenderne un altro, allo scopo di ottenere ulteriore liquidità. Altra possibilità è anche il prestito delega, cioè il doppio quinto, un prestito che arriva ad impegnare fino al 40% dello stipendio netto. Sta di fatto che, comunque, un’esposizione debitoria già elevata potrebbe indurre le banche a non approvare una richiesta di cessione del quinto.

7) Documentazione incompleta

Per accedere alla cessione del quinto, così come a qualsiasi altra tipologia di finanziamento, è necessario presentare diversi documenti. La maggior parte dei documenti concerne la situazione reddituale del dipendente o del pensionato (ultime buste paga o cedolini della pensione, certificato di stipendio, dichiarazione dei redditi). La banca ti dirà molto chiaramente di quali documenti avrai bisogno affinché l’operazione possa andare a buon fine. Qualora non fornissi i documenti richiesti o la documentazione risultasse incompleta, è molto probabile che la tua domanda possa essere respinta.

8) Reddito mensile insufficiente

La presenza di un reddito mensile fisso è certamente fondamentale ai fini dell’ottenimento della cessione del quinto ma non sempre è sufficiente. L’ente erogante, infatti, sarà chiamato ad effettuare valutazioni approfondite rispetto all’ammontare di tale reddito. Infatti, considerando che il rimborso del prestito impegnerà il 20% del tuo stipendio o della tua pensione, è necessario comprendere se l’importo restante è sufficiente affinché il beneficiario possa condurre un’esistenza serena e dignitosa.

A tal proposito, esistono delle vere e proprie soglie minime di sussistenza che l’INPS ogni anno stabilisce. Per il 2023, ad esempio, tale soglia è pari a 535 euro. In maniera semplicistica e sintetica, questo significa che, una volta escluso dal tuo reddito il 20% per il rimborso del finanziamento, dovrai poter contare su una somma non inferiore alla soglia minima di sussistenza. In caso contrario, non avrai chance di ottenere questa tipologia di finanziamento.

9) Richieste provenienti da percettori di pensione sociale

Non tutte le tipologie di pensione sono accettate ai fini dell’accesso alla cessione del quinto. Ad esempio, chi percepisce una pensione sociale non può ottenere il prestito, in quanto il suo importo è troppo basso e, dunque, il finanziamento rischierebbe di mettere in seria difficoltà il beneficiario. Del resto, la pensione sociale è una misura di sostegno rivolta a persone che vivono in condizioni particolarmente disagiate. A tal proposito, ti consigliamo di leggere il nostro articolo di approfondimento dedicato proprio alla cessione del quinto con assegno sociale.

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