Per molte imprese, soprattutto per le piccole realtà oppure per le start-up, accedere alle classiche forme di finanziamento potrebbe non essere semplicissimo. I requisiti richiesti dagli istituti di credito potrebbero, infatti, essere piuttosto stringenti, lasciando pochi margini di manovra.
Ci sono, però, alcune soluzioni di finanziamento alternative che negli ultimi si sono fatte strada, non soltanto in Italia ma anche a livello europeo. Una di queste è il microcredito, ovvero prestiti di importo non elevato tramite i quali è possibile finanziare l’avvio di una nuova impresa o altre spese a favore di aziende già esistenti. In questo articolo andremo a vedere come funziona il microcredito, quali requisiti servono per ottenerlo e come presentare domanda.
Cos’è il microcredito?
Per microcredito s’intende una specifica forma di finanziamento erogata da banche o società finanziarie collegate con l’Ente Nazionale del Microcredito, un ente pubblico non economico che offre diversi servizi rivolti ad aziende di nuova o recente costituzione ma anche ad imprese non ancora costituite.
La particolarità di questo strumento di finanziamento è la presenza di alcuni servizi a supporto del prestito, erogati da consulenti che, in realtà, rappresentano dei veri e propri tutor. Si tratta, dunque, di un servizio di affiancamento che può rivelarsi di grande utilità per quelle imprese che si affacciano sul mercato per la prima volta e che, dunque, sono chiamate ad affrontare diverse sfide.
A chi si rivolge il microcredito?
Questa forma di finanziamento è destinata alle imprese individuali, alle società a responsabilità limitata in forma semplificata (Srls), alle società cooperative, Snc, Sas nonché a lavoratori autonomi titolari di Partita IVA che operano da meno di cinque anni o che non sono ancora state costituite.
Nello specifico, dunque, parliamo di tutte quelle realtà che non hanno uno storico consolidato. Doveroso precisare che non possono accedere al microcredito le Srl né tantomeno le Spa. Inoltre, in caso di realtà già costituite, è necessario non aver maturato un fatturato superiore a 200.000 euro.
L’apertura al mondo dei freelance e dei liberi professionisti è uno degli aspetti più interessanti relativi al microcredito. Del resto, la maggior parte dei bandi di finanza agevolata tende ad escludere la categoria dei lavoratori autonomi, offrendo possibilità di accesso al credito solo alle realtà costituite o che si costituiranno in forma societaria.
Vi sono possibilità di accesso al credito per soggetti protestati? La risposta è no. Infatti, nonostante la presenza della Garanzia statale, non bisogna dimenticare che l’istruttoria verrà comunque valutata da una banca. Sebbene le procedure di valutazione di una domanda di microcredito tenderanno ad essere più blande rispetto ad un normale finanziamento, la presenza di segnalazioni negative CRIF o pignoramenti potrebbe comunque precludere l’accesso al prestito.
Quali vantaggi offre?
Uno dei vantaggi più importanti del microcredito è il fatto di poter beneficiare di piccole somme di finanziamento avvalendosi del Fondo di Garanzia dello Stato. Se ti è capitato di chiedere un finanziamento bancario, anche come cittadino privato, è probabile che l’istituto di credito ti abbia chiesto delle garanzie ai fini della concessione dell’importo da te richiesto. Le garanzie potrebbero fare capo all’intero patrimonio del richiedente (beni immobili, ad esempio). L’eventuale assenza di queste garanzie potrebbe indurre le banche a non approvare la domanda di finanziamento.
Al contrario, la presenza del Fondo di Garanzia statale può permettere di superare qualsiasi ostacolo. Il Fondo, infatti, mette a disposizione un plafond di denaro, a garanzia dell’80% della somma richiesta. L’ente erogante potrà richiedere soltanto garanzie di carattere personale (sono escluse le garanzie reali), per la copertura della restante quota del 20%.
Quanto si può ottenere?
In genere, si può richiedere un microcredito non superiore ai 40.000 euro. In determinate circostanze è possibile raggiungere quota 50.000 euro, da restituire in 84 mesi (7 anni). Su un finanziamento di importo pari a 40.000 euro, il Fondo di Garanzia si impegnerebbe a garantire fino a 32.000 euro. Non è esclusa la possibilità, per la banca, di richiedere la firma di un co-obbligato, per un importo non superiore al 20%.
Come richiedere il microcredito?
L’iter da seguire prevede di contattare una delle banche convenzionate con l’Ente Nazionale per il microcredito. Sul sito ufficiale dell’Ente www.microcredito.gov.it è possibile consultare l’elenco delle banche aderenti all’iniziativa. Sarà necessario presentare un progetto. Tramite l’Ente Nazionale per il Microcredito, avrai la possibilità di avvalerti di un tutor che ti affiancherà nella preparazione del business plan.
Il tutor sarà presente non solo nella fase della richiesta di finanziamento ma anche in quella successiva, ovvero nella fase di restituzione e realizzazione del progetto d’investimento. Compito del tutor è, infatti, anche quello di assicurarsi che i fondi ricevuti vengano effettivamente utilizzati per supportare il tuo progetto imprenditoriale.
Per intenderci, il microcredito non è da confondere con un prestito personale o una cessione del quinto, finanziamenti che permettono di utilizzare liberamente i fondi ottenuti. Si tratta, per certi versi, di una forma di prestito finalizzato, in quanto sarai tenuto a rendicontare le modalità di impiego del credito.
Puoi presentare una richiesta di accesso al microcredito anche per il tramite di una società di mediazione creditizia esperta nell’intermediazione di servizi per le imprese, come ad esempio Races. In questo modo, avrai la certezza di essere guidato da professionisti esperti nel campo della microfinanza aziendale, in grado di fornirti una consulenza oculata e focalizzata sul tuo progetto imprenditoriale.
Qualora decidessi di muoverti in maniera autonoma, assicurati di agire sempre con grande cautela. Ti consigliamo, ad esempio, di accertarti che il tutor che ti segue sia effettivamente un professionista certificato, il cui nominativo sia presente nell’elenco disponibile sul sito dell’Ente Nazionale del Microcredito. L’elenco, costantemente aggiornato, permette di conoscere la zona di competenza dei tutor, eventuali abilitazioni presente e l’indirizzo e-mail del professionista.
Quali sono le spese ammissibili?
Per aiutarti a non commettere errori di valutazione, è importante evidenziare le tipologie di spesa ammissibili nei finanziamenti erogati attraverso lo strumento del microcredito.
Potrai, ad esempio, utilizzare i soldi per l’acquisto di beni, eventualmente anche materie prime indispensabili per la produzione di beni o servizi nonché le merci destinate alla vendita.
Sono ammissibili anche le spese per l’acquisto di servizi connessi all’attività, così come i costi del personale, corsi di formazione aziendale ed operazioni di liquidità.