Prestiti per autonomi con reddito basso: guida completa

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I prestiti per autonomi con reddito basso rappresentano una soluzione creditizia interessante per quei professionisti con Partita Iva che non sono ancora riusciti a generare, attraverso il proprio lavoro, introiti da capogiro. In Italia ci sono più di 5 milioni di lavoratori autonomi. Il nostro paese detiene, in tal senso, il record assoluto a livello europeo. Anche i giovani sembrano affascinati dalla prospettiva di mettersi in proprio. Considerando la fascia d’età compresa tra 25 e 34 anni, nella quale rientrano più di 4 milioni di occupati, il 16,3% opera in forma autonoma.

Questi numeri sono, dunque, sufficienti per comprendere che parliamo di un’amplia platea di persone e che anche l’attenzione di banche e società finanziarie verso i lavoratori autonomi è elevata. Certamente, bisogna fare i conti con alcune criticità ma non mancano soluzioni finanziarie e prestiti per autonomi con reddito basso. È proprio questo l’argomento che andremo ad approfondire nell’articolo.

Prestiti per lavoratori autonomi: quali sono le criticità?

La principale criticità nel rapporto banche-lavoratori autonomi è data dall’assenza di un reddito fisso. Contrariamente alla categoria dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato, per un lavoratore autonomo potrebbe essere complicato, specie se l’attività è in fase iniziale, fare una stima dei guadagni che si riusciranno a generare attraverso il proprio lavoro.

Certo, è auspicabile che pian piano le tue entrate possano aumentare ma gli istituti di credito tenderanno a fare valutazioni soprattutto sui tuoi incassi attuali e passati. Del resto, anche per una finanziaria può essere complicato prevedere i margini di crescita della tua professione.

In presenza di redditi elevati, le possibilità di accesso al credito certamente tenderebbero ad aumentare. Al contrario, un reddito basso rischierebbe di precluderti la strada ad un prestito, quantomeno nel breve periodo.

Soluzioni di credito per lavoratori autonomi a basso reddito

Per i lavoratori autonomi il prestito personale potrebbe essere una soluzione di credito interessante. C’è da dire che, in circostanze del genere, il finanziamento potrebbe caratterizzarsi per la presenza di diversi vincoli ma, in ogni caso, tentar non nuoce. Ad esempio, se il tuo reddito è basso potresti fare fatica ad ottenere prestiti di importo molto elevato. Le banche potrebbero avere un atteggiamento molto prudente dinnanzi a richieste di finanziamenti che prevedono cifre importanti.

Va, però, chiarito un aspetto. Un reddito basso crea problemi di accesso al credito non soltanto ai lavoratori autonomi ma anche a dipendenti e pensionati. Certamente, per le banche è più facile fare una valutazione più attendibile quando si hanno a disposizione numeri precisi su redditi che sono piuttosto stabili nel tempo. In ogni caso, anche un pensionato o un dipendente potrebbe fare fatica ad assecondare le richieste degli istituti eroganti.

Garante, patrimonio immobiliare ed affidabilità creditizia

Per tentare di ottenere un finanziamento di importo leggermente più elevato potrebbe essere necessario ricorrere ad un garante. Si tratta di un soggetto che agirà da coobbligato. Egli si assumerà la responsabilità di saldare le rate al posto dell’intestatario del contratto di finanziamento, qualora quest’ultimo non sia in grado di adempiere all’impegno sottoscritto.

Le banche potrebbero, inoltre, accordare un finanziamento in quei casi in cui vi sia una situazione patrimoniale interessante. Se, ad esempio, se proprietario di un immobile, la finanziaria potrebbe acconsentire all’importo di una somma più elevata anche a fronte di un reddito basso. Ciò in quanto l’istituto tenderebbe a richiedere l’iscrizione di un’ipoteca sull’immobile, in maniera tale da entrare in possesso del bene in caso di morosità.

In ogni caso, una buona opzione potrebbe essere quella di chiedere finanziamenti a lunga scadenza, come ad esempio un mutuo. Ciò ti permetterebbe di accedere ad una rata mensile più bassa, spalmando l’operazione su un arco temporale maggiore. Si tratterebbe di una sorta di investimento a lungo termine, anche da parte dell’istituto di credito, sulle prospettive di crescita del tuo lavoro. L’auspicio, infatti, è che un lavoratore autonomo possa acquisire nel tempo nuove competenze e nuovi clienti e che tutto ciò possa avere ricadute positive anche sotto il profilo reddituale.

Ricordiamo che non c’è alcuna possibilità per i lavoratori autonomi, indipendentemente dal loro reddito, di ottenere una cessione del quinto. Questa soluzione di credito si basa proprio sulla certezza di un reddito fisso mensile. In base a quanto previsto dalla normativa vigente, la cessione può essere concessa soltanto a dipendenti (principalmente pubblici e statali ma, in alcuni casi, anche privati) e pensionati.

Se non hai mai ottenuto un finanziamento, potrebbe essere ancora più difficile accedere al credito. Le banche, infatti, non avrebbero informazioni sufficienti sul tuo conto per poter valutare la cosiddetta affidabilità creditizia. Per risolvere il problema potresti richiedere un piccolo prestito finalizzato, ossia legato all’acquisto di uno specifico bene (elettrodomestico, ad esempio). Pagando regolarmente le rate, la tua posizione agli occhi delle banche tenderebbe a migliorare e, dunque, anche le chance di accesso a prestiti di natura differente e di importo maggiore.

Prestiti per autonomi con reddito basso: come richiederli?

Una volta conosciute le criticità che potresti affrontare nel tuo percorso di accesso al credito, è giunto il momento di passare allo step successivo. Come faccio a richiedere un prestito se sono un lavoratore autonomo con reddito basso? Se hai una buona conoscenza del settore, potresti anche pensare di agire in maniera autonoma, mettendoti alla ricerca di banche e finanziarie che siano disposte a concedere prestiti anche a tale categoria di utenti. Si tratterebbe, però, di un impegno di non poco conto, che rischierebbe di toglierti energie e tempo che potresti dedicare ad attività più proficue, magari legate al tuo lavoro.

La soluzione alternativa consiste nell’affidarsi ad un professionista del credito. Scegliendo, ad esempio, una società di mediazione creditizia, potresti usufruire della possibilità di ottenere una consulenza gratuita da parte di professionisti che non sono vincolati o legati ad uno specifico istituto. L’obiettivo di un mediatore creditizio è di favorire l’incontro tra banche e finanziarie che erogano i finanziamenti e l’utente finale che è interessato ad ottenerli. Si tratta, dunque, di realtà che operano a stretto contatto con gli istituti di credito. Esse potrebbero non soltanto farti risparmiare tempo prezioso ma potrebbero addirittura rivelarsi decisive nella strada verso l’accesso al prestiti, anche in quei casi un po’ complicati come, per l’appunto, gli autonomi con reddito basso.

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