Il prestito vitalizio ipotecario è una forma alternativa di finanziamento per gli over 60 ed, in generale, per gli anziani. Sappiamo bene, infatti, che spesso il fattore anagrafico può rappresentare un ostacolo rispetto alla necessità di ottenere un prestito.
Certo, esistono forme di finanziamento ad hoc per la categoria degli anziani, come ad esempio la cessione del quinto della pensione. Eppure, se la richiesta arriva da un soggetto in là con gli anni, le banche sono molto prudenti. Abbiamo affrontato l’argomento in diversi articoli che ti invitiamo a leggere:
- Fino a che età si può richiedere un prestito;
- Fino a che età si può richiedere la cessione del quinto.
La vera criticità sta nel fatto che le aspettative di vita cambiano se la richiesta proviene da una persona che ha 70 anni piuttosto che da una che ne ha più di 80. Le banche tendono a considerare soprattutto l’età che il richiedente avrà raggiunto al termine del piano di rimborso. È soprattutto in base a questo aspetto che decidono se accordare o meno il finanziamento.
Il prestito vitalizio ipotecario, invece, permette di aggirare tutti questi ostacoli e nel prosieguo di questo articolo ti spiegheremo il perché. Inoltre, andremo a vedere quali banche erogano questa tipologia di finanziamento.
Cos’è il prestito vitalizio ipotecario?
È una tipologia di finanziamento che permette a chi ha compiuto almeno 60 anni ed è proprietario di un bene immobiliare di tramutarne parte del valore in un prestito. La particolarità di questo prestito, rispetto ad altri prodotti finanziari, è l’impossibilità di stabilirne a priori la durata. Ciò in quanto il finanziamento resterà attivo fino a quando il richiedente rimarrà in vita. In sostanza, il fattore “durata”, che rappresenta un criticità per prestiti personali e cessioni del quinto, diventa il perno fondamentale dei prestiti vitalizi ipotecari.
Qual è la garanzia per l’ente che lo eroga?
La principale garanzia dei prestiti vitalizi ipotecari consiste nell’obbligo di iscrizione sull’immobile ad uso abitativo di un’ipoteca di primo grado.
Un’ipoteca di primo grado è una forma di garanzia finanziaria che viene registrata per prima sugli attivi di un debitore, al fine di garantire il rimborso di un prestito o di un debito. In caso di default del debitore nel pagamento del prestito, l’ipoteca di primo grado conferisce al creditore il diritto di vendere l’attivo (generalmente un immobile) per recuperare quanto gli spetta.
La “prima priorità” si riferisce al fatto che, nel caso in cui vi siano più ipoteche registrate su un singolo bene, quella di primo grado ha la precedenza sulle altre. In altre parole, il creditore dell’ipoteca di primo grado sarà il primo a essere soddisfatto con i proventi della vendita dell’attivo, prima di qualsiasi altro creditore che detenga un’ipoteca di grado successivo.
Nel contesto del prestito vitalizio ipotecario, l’iscrizione di un’ipoteca di primo grado sull’immobile posseduto dal richiedente consente all’istituto finanziario che concede il prestito di porsi al primo posto nel recupero dei fondi in caso di inadempienza da parte del richiedente. Ciò offre un’ulteriore sicurezza al creditore, il quale avrà maggiori probabilità di recuperare i fondi prestati attraverso la vendita dell’immobile.
Quali banche lo erogano?
Il prestito vitalizio ipotecario è una soluzione finanziaria relativamente recente. Ha ricevuto l’approvazione sotto il profilo legislativo all’inizio del 2016. In fase iniziale, non sono state molte le banche che si sono dichiarate disponibili a concedere questo prestito. Col trascorrere degli anni, la situazione non sembra essere migliorata di molto. Effettuando una ricerca sul web, l’unica banca che, alla data di realizzazione di questo articolo, offre questo prodotto finanziario è Intesa San Paolo.
Come avviene il rimborso?
È possibile optare per due differenti soluzioni: rimborso con o senza capitalizzazione. Nel primo caso, entro un anno dal verificarsi dell’evento che determina la scadenza del finanziamento, è necessario procedere al rimborso sia del capitale che degli interessi e delle spese associate all’operazione finanziaria. Nel rimborso senza capitalizzazione, il titolare del contratto di finanziamento provvede al rimborso graduale di interessi e spese. Di conseguenza, a seguito della sua dipartita, sarà necessario restituire al finanziatore soltanto il capitale.
Quali opzioni hanno gli eredi?
Se il beneficiario del prestito non effettua il rimborso anticipatamente, spetterà agli eredi prendere una decisione. Essi avranno a disposizione diverse ipotesi. In primis, potranno scegliere di estinguere il debito, restituendo quanto dovuto alla banca e, al contempo, liberando l’immobile dall’ipoteca. In secondo luogo, potranno procedere alla vendita dell’immobile. Terza ed ultima possibilità consiste nel dare mandato alla banca di vendere l’immobile.
Nel caso in cui fosse l’istituto a vendere l’immobile, una volta recuperato l’importo spettante, la banca sarà tenuta a riconoscere agli eredi l’eventuale eccedenza. La banca non potrà pretendere nulla dagli eredi qualora il ricavato della vendita non risultasse sufficiente a coprire i costi sostenuti dall’istituto di credito.
Quali sono i vantaggi?
Il prestito vitalizio ipotecario presenta alcuni vantaggi interessanti. Uno di questi è, senza dubbio, il fatto che parliamo di un prestito non finalizzato. Questo significa che chi lo ottiene è sgravato dall’incombenza di far sapere alla banca in che modo utilizzerà il denaro ricevuto.
La flessibilità è un altro punto a favore dei prestiti vitalizi ipotecari. Infatti, il beneficiario può scegliere liberamente se rimborsare il prestito con il pagamento degli interessi su base periodica o, al contrario, se evitare le rate mensili. Al beneficiario è consentito in qualsiasi momento procedere con l’estinzione del finanziamento, senza il rischio di incorrere in sanzioni o penali.
Prestito vitalizio ipotecario: cosa cambia per l’altro coniuge?
Può accadere che a richiedere un prestito vitalizio ipotecario sia un soggetto coniugato o convivente more uxorio da almeno cinque anni. Se l’immobile da utilizzare come garanzia rappresenta la principale residenza di uno o di entrambi i coniugi, è necessario che il finanziamento venga sottoscritto da tutti e due i conviventi. Questa disposizione si applica indipendentemente dal fatto che la proprietà dell’immobile appartenga ad uno o ad entrambi i coniugi. La condicio sine qua non rimane quella del compimento dei 60 anni di età di tutti e due i conviventi.
In caso di finanziamento cointestato, il prestito vitalizio ipotecario non risulterà scaduto alla morte di uno dei due coniugi. Solo alla data di morte del coniuge più longevo si potrà porre fine al finanziamento.